Musica e storie di resistenza si incontrano a Villa Aldini per dare vita a una serata che avrà come punto focale il ruolo della musica nel processo di decolonizzazione di alcuni Stati Africani, partendo da alcuni casi emblematici come la Guinea Bissau e Cabo Verde, la Guinea Conakry e la Nigeria. In memoria dei 50 anni dalla morte di Amilcar Cabral.
Una volta liberati i popoli africani dal giogo coloniale, bisognava costruire un senso di appartenenza e di fierezza, dopo secoli in cui le culture locali erano state tacciate di selvagge e primitive. Molti capi di stato come Sekou Touré, Mobutu, Louis Cabral etc…puntarono sulla cultura e sulla musica per instillare nei neonati popoli indipendenti un senso di appartenenza e di fierezza. Ingenti somme furono spese per sovvenzionare la creazione di radio, orchestre nazionali, etichette discografiche e festival che celebrassero l’africanità e la nerezza. Se nella seconda metà degli anni ‘60 quasi tutte le ex colonie francesi e inglesi erano state liberate, il Partito Africano per l’Indipendenza della Guinea-Bissau e Capo Verde (PAIGC) di ispirazione marxista era impegnato a organizzare la lotta per l’indipendenza nelle colonie portoghesi nell’Africa occidentale. In Guinea Bissau i Super Mama Djombo, Zé Manel, José Carlos Schwarz hanno dato voce alle aspirazioni e alle rivendicazioni del popolo guineano.
La discussione verrà animata da Carole Oulato (Abidjan Centrale), Federico De Felice (Atlantico) e Giuseppe Esposito (Abidjan Centrale).
A seguire djset afrovintage a cura di Abidjan Centrale e Defe
Ingresso up to you a partire da 5 euro
Durante la serata saranno presenti banchetti e punto ristoro a cura di La Zappa e il Mestolo
Un progetto di Abidjan Centrale x Villa Aldini –inosservanza
In collaborazione con Biblioteca Amilcar Cabral, Atlantico Festival, La Casa del Mondo Adebadja
Grafica by Balu.Ink.