Ci sono voluti diversi giorni per orientarci nell’immensità del materiale disponibile, ma nello scorrere le bellissime foto di Deborah Beer ci è sembrato di entrare in profondità nel lavoro di Pasolini. I suoi gesti, il suo sguardo, il suo stare sempre alla macchina da presa, il suo dialogo continuo con attori e comparse emerge da ogni scatto. Non è un regista accomodato su una sedia che porta il suo nome, anzi non ci pare proprio di averlo mai visto riposare. È sempre in piedi, in cima ad una scala altissima oppure su un ponteggio. Il suo occhio è quello della macchina da presa, è lui a decidere l’inquadratura. Scrive con le immagini sulla pellicola così come scriveva con le parole sulla carta. Ha la stessa cura. Ne sente la responsabilità.
2022
giovedì
12
maggio
18.00
Inaugurazione mostra fotografica Pasolini a Villa Aldini | archiviozeta